«Sono io il più bello!» – Un bel mattino, un lupo in cravatta, si sveglia di buon umore e decide di farsi una bella passeggiata nel bosco per farsi ammirare da tutti.
Incontra tanti i personaggi delle favole, tra cui Cappuccetto Rosso, i tre porcellini e Biancaneve a cui rivolge sempre la stessa domanda. «Chi è il più bello?», tutti, impauriti non osano rispondere altro che «sei tu il più bello». Così che lui possa proseguire la sua passeggiata tronfio e ancor più pieno di se. Finché non incontra un bel draghetto che alla stessa domanda gli risponde: «Il più bello? E’ il mio papà, perché mi ha insegnato a sputare il fuoco». Incenerendo il vestito e l’ego del lupo in un secondo solo.
Punti forti:
Mario Ramos era davvero bravo (scomparso nel 2012), creava storie semplici, dai semplici personaggi, ma inserendo all’interno delle storie dei messaggi ad impatto forte, per grandi e per piccini. In questo caso è l’eccesso di vanità che viene severamente punito. Oltre al danno del vestito bruciato, c’è la beffa morale dell’esser costretto a scendere dal piedistallo su cui si era saliti. Lo stile della scrittura poi, con molte ripetizioni è perfetto per il target di età della prima infanzia. Le parole e i messaggi restano più impresse, come farebbe una bella filastrocca.
Punti no:
Questa volta non ne abbiamo trovati. Il libro piace molto ai bambini ed è simpatico anche agli adulti che lo leggono.