A letto, piccolo mostro!

A letto, piccolo mostro!

Un papà che insegue un bimbo urlando per tutta la casa: «A letto, piccolo mostro! Guarda che ti prendo…». Con il piccolo che da dolce batuffolo amorevole di mamma e papà si trasforma in un mostriciattolo inafferrabile.

Autore: Mario Ramos

Genere: Bambini

Traduzione: Federica Rocca

Editore: Babalibri Anno: 2015

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Una scena che avremo già visto o vissuto più e più volte. Un papà che insegue un bimbo urlando per tutta la casa: «A letto, piccolo mostro! Guarda che ti prendo…». Con il piccolo che da dolce batuffolo amorevole di mamma e papà si trasforma in un mostriciattolo inafferrabile.

La storia prosegue inesorabile sulla stessa falsariga dall’inizio. I continui tentativi di chetare il pargolo sono contrastati dalle resistenze dello stesso che più e più volte viene chiamato “Piccolo mostro.”

Il piccolo mostro è ostile e si rifiuta di accettare i dettami del genitore in ogni modo. Se all’inizio provava a scappar via, ora, finalmente a letto, è un continuo di «vorrei dell’acqua…», «ho dimenticato di dare un bacio alla mamma..». Il papà dal canto suo ‘sa bene’ quanto questi siano solo tentativi di resistere al proprio dovere. Per il solo gusto di disobbedire.

La fermezza del padre e l’ostinazione del figlio non consentono mai ai due personaggi di incontrarsi veramente. Le due posizioni resteranno sempre distanti. Da lettori, adulti, è facile empatizzare con il comportamento del padre, poiché si comporta in maniera “necessaria”.

Questa percezione,però, viene completamente ribaltata nell’ultima pagina, quando all’improvviso la scena si rovescia ed è il punto di vista del bambino a prendere il sopravvento. Un bimbo nel letto, saluta un mostro gigante: «Buona notte, papà mostro»

Punti forti:

La storia è semplice, ma efficace. Le illustrazioni curate, dall’aspetto nitido e ricche di dettagli. Ci aiuta a ripensare e ad affrontare meglio la fase, spesso tormentata, dell’andare a letto. Raccontata con quell’ironia che ha sempre contraddistinto i lavori di Mario Ramos.

Punti no:

Il libro sembra mandare un messaggio ai genitori e non ai bambini. Provato a leggerlo a 4 bambini, tra cui mio figlio, il risultato è identico. Piacciono i disegni, ma la storia viene mal capita e il messaggio non arriva. «Certo che il bambino salta e scappa, vuole giocare», certo.

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